La fotofobia è un sintomo o una condizione di intolleranza alla percezione visiva della luce. Le fonti di luce che possono causare questo fastidio sono sia la luce solare che la luce artificiale.
Il termine fotofobia letteralmente significa “paura della luce”. Dal punto di vista medico, non si fa riferimento ad una paura morbosa della luce (cioè all’eliofobia), ma ad un’esperienza di disagio o dolore vissuta dagli occhi quando essi sono esposti alla luce. Si tratta in sostanza di sensibilità alla luce. Per lo più i soggetti sono infastiditi soltanto da una luce molto intensa; tuttavia, nei casi più gravi, la luce di qualsiasi intensità potrebbe risultare irritante per gli occhi.
L’importanza della luce per i nostri occhi
La luce è un elemento essenziale per la nostra vista, ma soprattutto per il nostro sistema cognitivo. Essa, infatti, permette al sistema nervoso centrale di elaborare le immagini che vediamo. Il procedimento, seppur articolato, è alquanto affascinante (anche perché accade tutto così velocemente che in tempo reale quasi non ce ne rendiamo conto):
- La luce si riflette sugli oggetti nelle vicinanze ed entra nella parte anteriore dell’occhio incontrando un primo sottile velo di lacrime;
- Dietro il velo lacrimale si trova la cornea che ha il compito di focalizzare la luce verso la parte posteriore dell’occhio;
- La luce passa così nella pupilla che a seconda della quantità di luce indirizzata verso di essa si regola in dimensioni, aumentando o diminuendo le proprie dimensioni;
- Raggiunto il centro dell’occhio (che contiene una sostanza gelatinosa detta vitreo), la retina e i suoi fotorecettori nella parte posteriore dell’occhio inviano segnali al nervo ottico attraverso fibre nervose;
- Infine, il “segnale luminoso” giunge al cervello che elabora le immagini che vediamo.
Poiché in questo processo vi sono numerosi passaggi che coinvolgono diverse aree dell’occhio, ognuna potrebbe essere la causa della sensibilità alla luce (quindi la fotofobia potrebbe essere un sintomo di un’altra condizione).
Quali sono le cause della fotofobia?
La fotofobia può essere causata da molteplici fattori. In primo luogo, parliamo di fattori medici, oppure fattori genetici (ad esempio, un colore degli occhi più chiaro può essere associato a una maggiore sensibilità alla luce solare intensa, poiché vi sono meno pigmenti che proteggono da tale tipo di illuminazione) o di altro tipo.
La fotofobia può essere dovuta a ad altre cause, come l’influenza e l’emicrania.
La fotofobia si manifesta con una maggiore risposta quando il sistema visivo:
- È danneggiato, ad esempio l’abrasione corneale o danni alla retina, non filtrano adeguatamente la luce che penetra eccessivamente nell’occhio;
- Sovrastimola i fotorecettori presenti nella retina.
Possono causare la fotofobia anche effetti collaterali dovuti da alcuni farmaci; infiammazioni e altre patologie dell’occhio.
Un altro interrogativo a cui bisogna rispondere è se anche le luci artificiali possono causare la fotofobia o se i fastidi sono provocati esclusivamente dalla luce solare. Le persone affette da fotofobia possono essere intolleranti anche a fonti di luce artificiale. Se fosse così, ve ne accorgereste facilmente perché istintivamente abbassereste lo sguardo in presenza di una luce artificiale.
Consigli per convivere con la sensibilità alla luce
Convivere con la sensibilità alla luce, specie quando la condizione di fotofobia non è grave, è possibile apportando dei cambiamenti al proprio stile di vita.
Quando il fastidio e la sensibilità alla luce sono dovuti ad una infiammazione o infezione momentanea che affligge il nostro occhio, un consiglio per gestire la fotofobia è di:
- Indossare occhiali da sole scuri o occhiali da sole avvolgenti (progettati per non far penetrare la luce dai lati);
- Indossare un cappellino con visiera per proteggere gli occhi dal fascio di luce.
Inoltre, alcuni tipi di fotofobia possono essere alleviati con l’uso di lenti a contatto polarizzate, che regolano lo spettro luminoso senza offuscare la visione.
Se la fotofobia è stata diagnostica a causa della secchezza oculare, allora è utile tenere con sé le lacrime artificiali per ridurre il disagio. Per problemi più seri l’oculista potrebbe suggerirvi altri consigli sullo stile di vita.