Ritrovarsi con una macchia di sangue nella parte bianca dell’occhio (sclera) e/o nella piega interna delle palpebre può allarmare molto, soprattutto se non è ben chiaro il motivo per il quale i capillari si sono rotti portando alla comparsa di una piccola emorragia. Nella maggioranza dei casi, tuttavia, non c’è nulla di cui preoccuparsi perché all’origine del disturbo ci sono eventi non gravi, che non richiedono né cure urgenti né trattamenti specifici.
Conoscere le cause più frequenti di queste “emorragie subcongiuntivali”, come vengono definite in ambito medico, e capire quando è necessario rivolgersi al medico di famiglia o all’oculista può aiutare a evitare paure ingiustificate e a gestire in autonomia i piccoli fastidi oculari associati, in attesa che il poco sangue fuoriuscito dai capillari si riassorba spontaneamente, senza lasciare tracce né conseguenze per la salute dell’occhio.
Perché compaiono i capillari rotti negli occhi
I capillari possono rompersi in diversi punti dell’occhio per varie ragioni, ma le macchie di sangue visibili dall’esterno dipendono essenzialmente dalla presenza di lesioni nei piccoli vasi sanguigni presenti sotto la congiuntiva, la membrana sottile e trasparente che riveste internamente le palpebre, e la parte anteriore del globo oculare (cornea esclusa).
La congiuntiva ha la funzione principale di proteggere le parti interne dell’occhio dagli agenti esterni potenzialmente dannosi (come polvere, sostanze irritanti, fumo e microrganismi che possono essere causa di infezioni) e di favorire una migliore lubrificazione della superficie del globo oculare, grazie alla distribuzione omogenea del film lacrimale durante l’ammiccamento (ovvero il riflesso spontaneo di apertura e chiusura ritmica delle palpebre).
Quando la congiuntiva va incontro a infiammazione (congiuntivite) a causa di irritazioni, infezioni o allergie, generalmente i capillari presenti nei tessuti sottostanti, che la irrorano e la nutrono, si ingrossano con comparsa di rossore all’occhio. Se la dilatazione dei capillari è notevole e/o se, a causa del bruciore o del prurito, si sfregano gli occhi infiammati con le mani, le pareti di questi sottili vasi sanguigni possono rompersi, determinando la fuoriuscita di sangue e la formazione della tipica macchia di colore rosso.
Altre cause comuni di emorragie subcongiuntivali, soprattutto nelle persone giovani e attive, sono i traumi oculari più o meno gravi che possono verificarsi mentre si pratica sport, si svolge un lavoro manuale o in occasione di incidenti, ma anche banalmente in seguito a uno sfregamento energico degli occhi con le mani. A volte, anche i minimi traumi dovuti a una scarsa manualità o alla fretta mentre si mettono o tolgono le lenti a contatto possono essere sufficienti a causare la comparsa di piccole macchie di sangue in una zona della sclera.
Sia negli adulti sia nei bambini, i capillari dell’occhio possono rompersi dopo uno starnuto o un colpo di tosse un po’ troppo violenti o un episodio di vomito. Negli anziani, questa eventualità è più probabile in presenza di malattie come l’ipertensione e il diabete, che rendono i vasi sanguigni più fragili e propensi a lesioni. Ulteriori condizioni che possono favorire le emorragie subcongiuntivali comprendono i difetti della coagulazione del sangue (emofilia) e le alterazioni della circolazione sanguigna che richiedono l’assunzione di una terapia anticoagulante o antiaggregante.
Tra le malattie che possono indurre intenso rossore e rottura dei capillari dell’occhio c’è anche l’uveite, corrispondente all’infiammazione dell’uvea, la sottile membrana molto vascolarizzata posta tra la cornea e la sclera. Si tratta di una patologia oculare rara, che può causare disturbi della vista, dolore a volte associato a mal di testa, fastidio all’esposizione dell’occhio alla luce (fotofobia), lacrimazione abbondante e comparsa di punti neri nel campo visivo, e che è bene trattare tempestivamente per evitare lo sviluppo di complicanze.
Macchie di sangue nell’occhio possono svilupparsi anche dopo un intervento di chirurgia oculare o un trattamento laser necessari per la cura di difetti visivi o in caso di cataratta. Emorragie subcongiuntivali di questo tipo, di norma, non sono indicative di complicanze gravi né hanno effetti dannosi sull’occhio, ma vanno comunque sottoposte alla valutazione dello specialista che ha eseguito il trattamento laser o chirurgico per una verifica dei risultati.
In molti casi, tuttavia, la causa delle emorragie subcongiuntivali non viene identificata e il disturbo viene indicato come “idiopatico”.
Capillari rotti negli occhi: i sintomi dell’emorragia subcongiuntivale
Oltre alla comparsa della macchia di colore rosso e di forma e dimensione variabili sulla zona bianca dell’occhio, l’emorragia subcongiuntivale, di norma, non comporta alcun sintomo significativo, ma solo lievi fastidi associati, tra cui in particolare una modesta sensazione di “sabbia nell’occhio” o un lieve bruciore.
Con il passare dei giorni, la macchia da rossa può diventare marrone o giallastra, soprattutto ai margini, man mano che il sangue viene riassorbito e l’emoglobina che contiene viene degradata, cambiando colore. In genere, dopo una o due settimane, dell’emorragia non resta più alcuna traccia.
L’emorragia subcongiuntivale è un fenomeno superficiale, che non causa alcun problema a livello intraoculare, né alterazioni della vista e neppure perdita di sangue o secrezioni esterne. Se si riscontrano manifestazioni di questo tipo, quindi, è opportuno rivolgersi al medico per comprendere meglio la natura del problema.
A seconda dei casi, dopo la valutazione della storia clinica personale e familiare, la misura della pressione arteriosa e la visita oculistica di routine, se c’è il sospetto che alla base della rottura dei capillari dell’occhio ci sia una patologia specifica, lo specialista potrà procedere a ulteriori valutazioni diagnostiche comprendenti esami di laboratorio e strumentali. Ma si tratta di approfondimenti necessari in un’esigua minoranza di pazienti.
Capillari rotti negli occhi: come trattarli
Se non vengono riscontrate malattie oculari sottostanti, la semplice rottura dei capillari nell’occhio non richiede un vero e proprio trattamento, dal momento che l’emorragia subcongiuntivale si riassorbe da sola nell’arco di 1-2 settimane.
Tra i consigli utili per favorire la guarigione c’è quello di migliorare la lubrificazione della superficie oculare con lacrime artificiali, per esempio a base di acido ialuronico (composto naturalmente presente nella pelle, dotato di elevato potere “igroscopico”, ossia di trattenere acqua), che permettono di alleviare la sensazione di “sabbia nell’occhio”, il fastidio e il leggero bruciore eventualmente presenti.
Tuttavia, se il fenomeno si ripete diverse volte in un breve lasso di tempo (per esempio, più volte nello stesso mese), è bene richiedere il parere dello specialista per verificare da cosa possa essere causato e, ove possibile, individuare rimedi adeguati per ottenere i benefici desiderati.
Per esempio, se all’origine di emorragie subcongiuntivali ricorrenti ci sono condizioni che promuovono l’infiammazione della congiuntiva (come l’esposizione a sostanze irritanti o ai raggi del sole oppure allergie stagionali o perenni), il medico può consigliare un collirio decongenstionante e/o antiallergico che possa agire direttamente sulla causa della dilatazione dei capillari e prevenirne la rottura.
Le lacrime artificiali e i colliri decongestionanti o contenenti sostanze contro le allergie (antistaminici) contribuiscono, con meccanismi differenti, a prevenire i disagi correlati alla rottura dei capillari dell’occhio, anche perché riducono la propensione a toccare e sfregare le palpebre con le mani: due pessime abitudini, che non è sempre possibile tenere sotto controllo, soprattutto nei bambini, e quando il bruciore e/o il prurito compaiono di notte, mentre si dorme. Applicare questi prodotti prima di coricarsi può limitare i fastidi oculari, riducendo il rischio di traumi ed emorragie subcongiuntivali.
Se si ha la propensione ad avere capillari dell’occhio ingrossati e in evidenza, per ridurre il rischio di una loro rottura si può agire anche sul fronte dell’alimentazione. In particolare, si dovranno evitare i cibi e le bevande piccanti, molto speziati o bollenti e gli alcolici (soprattutto, se ad alta gradazione o se consumati in eccesso). Tutti questi alimenti tendono infatti a far dilatare i capillari della pelle del viso e degli occhi, stimolando la circolazione sanguigna in questi distretti e rendendo più probabili piccole rotture ed emorragie superficiali.