L’infiammazione della palpebra superiore: cause e conseguenze

Parlando di salute degli occhi, si intende anche il benessere delle palpebre, in particolare del margine palpebrale superiore e inferiore e delle minuscole ghiandole presenti in questa zona. A causa di vari fattori, come irritazione, batteri nocivi o uso scorretto di lenti a contatto, le palpebre possono andare incontro a infiammazione, arrossamento e gonfiore. Solitamente non si rischiano danni alla vista, ma è bene indagare la situazione consultando il medico e, se necessario, seguire la terapia prescritta. Il rischio è che l’infiammazione raggiunga i tessuti interni dell’occhio, favorendo disturbi come congiuntivite o sindrome dell’occhio secco.

Perché la palpebra superiore è soggetta a infiammazione?

Le palpebre, in modo particolare quella superiore, possono andare incontro a infiammazione a causa della loro funzione e collocazione anatomica. Costituite di tessuto muscolare e fibroso e coperte da un sottile strato di cute, difendono infatti l’occhio da traumi esterni, ingresso di corpi estranei, abbagliamento.

La palpebra superiore è più mobile e sviluppata rispetto a quella inferiore. Grazie al meccanismo dell’ammiccamento, le palpebre distribuiscono il film lacrimale sulla superficie dell’occhio, mantenendo idratata la cornea, la “lente” trasparente che permette il passaggio degli impulsi luminosi. Senza questa funzione essenziale, la cornea andrebbe incontro a danni di vario tipo per eccessivo sfregamento.

Tra le cause che portano all’infiammazione della palpebra superiore ricordiamo:

  • punture di insetto
  • complicazioni di un intervento agli occhi, per esempio per la cataratta
  • allergie
  • infezioni locali dovute a virus o a batteri
  • malformazioni della palpebra.

La palpebra superiore può anche essere soggetta a infiammazione a causa di entropion oppure di ectropion: si tratta di una conformazione anomala del bordo palpebrale, che è rivolto verso l’interno (nel caso dell’entropion) oppure verso l’esterno (quando si tratta di ectropion). Può riguardare entrambe le palpebre, inferiore e superiore, ma quest’ultimo caso è raro. Soprattutto l’entropion può causare infiammazione della palpebra per lo sfregamento anomalo su cornea e congiuntiva. Queste condizioni richiedono un intervento chirurgico. Nel frattempo, può essere importante idratare adeguatamente l’occhio, applicando un prodotto in gocce a base, per esempio, di acido ialuronico e sostanze naturali.

Tutte le cause dell’infiammazione alla palpebra

Vediamo, una per una, le cause che portano alla comparsa dell’infiammazione alla palpebra superiore e come vanno affrontate.

La blefarite

Con il termine blefarite si intende un’infiammazione delle palpebre (dalla parola greco blépharon) e in modo particolare del bordo palpebrale dove si trovano le ciglia. In caso di blefarite compaiono alcuni sintomi caratteristici, in particolare gonfiore, rossore, prurito e, qualche volta, dolore all’ammiccamento oppure se si applica una pressione anche lieve sulla palpebra. Inoltre, la congiuntiva è arrossata e infiammata e si assiste a una lacrimazione abbondante. Se i responsabili sono i batteri, compaiono secrezioni di pus. La pelle della palpebra può desquamare e talvolta cadono le ciglia. L’infiammazione può colpire una sola palpebra oppure tutte e due, a seconda della causa.

La blefarite può essere associata a malattie come il diabete e l’ipercolesterolemia, oppure è conseguenza di un problema alla vista (in particolare astigmatismo e ipermetropia) non corretto da occhiali adatti. I disordini alimentari e una dieta povera di nutrienti di qualità possono favorire alterazioni responsabili della blefarite. Altre forme, come vedremo più avanti, sono legate ad un’alterata secrezione delle ghiandole di Meibomio, allergie, infezioni da batteri o da virus, come herpes simplex o herpes zoster. 

Una forma abbastanza diffusa è la blefarite associata alla presenza di Demodex folliculorum, un acaro che vive sulla pelle del viso e nei follicoli piliferi, che è all’origine di una infiammazione del bordo palpebrale non semplice da diagnosticare e da trattare. Viene confusa facilmente con disturbi oculari di diversa natura, come la sindrome dell’occhio secco, allergie che coinvolgono la palpebra o la congiuntivite.

L’infiammazione alla palpebra associata a blefarite può essere di tre tipi:

  • forma iperemica, che tende a essere cronica ed è la meno grave. Sul bordo palpebrale compaiono arrossamento e lieve gonfiore;
  • forma squamosa, associata a desquamazione della pelle del bordo palpebrale, con la formazione di piccole scaglie simili a quelle della forfora in prossimità delle ciglia. Coloro che ne soffrono sono spesso soggetti a dermatite seborroica o acne rosacea;
  • forma ulcerativa, che è di tipo acuto e solitamente è causata da un batterio, lo Stafilococco, oppure da un virus che causa la formazione di piccole raccolte di pus e crosticine sul margine palpebrale, a livello dei follicoli piliferi. È bene affrontare subito il problema perché l’infiammazione può divenire cronica, causando ispessimento del bordo palpebrale e caduta delle ciglia.

Per arrivare a una diagnosi lo specialista in oftalmologia effettua una visita clinica per individuare eventuali fattori responsabili dello sviluppo dell’infiammazione. Inoltre, controlla l’acuità visiva e ispeziona le strutture interne dell’occhio con la lampada a fessura.

I trattamenti variano a seconda della causa scatenante: per esempio, se a causarla sono batteri il medico prescrive antibiotici in gocce o pomata, mentre la forma virale si affronta con farmaci antivirali in associazione ad antinfiammatori.

Il calazio

Questa infiammazione coinvolge la palpebra superiore, per l’ostruzione di una delle ghiandole di Meibomio. Queste producono una sostanza che va a costituire la parte grassa della secrezione lacrimale. Fattori come disordini alimentari, stress, predisposizione allergica ne modificano la composizione, rendendola più densa e creando difficoltà nella sua fuoriuscita dalle ghiandole. L’accumulo nel dotto escretore causa infiammazione e gonfiore della palpebra superiore. Anche le lenti a contatto, soprattutto di tipo rigido e semi-rigido, possono favorire il calazio perché causano un traumatismo lieve, ma continuo, sul bordo palpebrale. Il calazio non è particolarmente doloroso e spesso si risolve spontaneamente. Come terapia, è utile applicare per qualche giorno una pomata antibiotica prescritta dal medico ed effettuare impacchi caldi.

L’orzaiolo

È l’infiammazione acuta, dovuta a batteri come lo stafilococco, di una delle ghiandole di Zeiss, che si trovano in corrispondenza dei follicoli piliferi delle ciglia e producono il liquido lacrimale. A volte ha origine da forme di blefarite non curate oppure, al contrario, può essere causa della comparsa di blefarite. L’orzaiolo è una sorta di foruncolo che appare su una delle palpebre, spesso quella superiore ed è piuttosto frequente anche nel bambino. Inizialmente la zona è arrossata e dolente, poi appare gonfiore e infine si forma un puntino biancastro. Compaiono anche lacrimazione e fotofobia. L’orzaiolo va incontro a guarigione nel giro di due- tre giorni, ma il medico può prescrivere una pomata antibiotica e consigliare impacchi caldi, che alleviano il dolore e favoriscono la fuoriuscita del pus. È importante evitare di “spremere” l’orzaiolo con le mani, manovra che può infiammare ulteriormente la zona.

La dermatite delle palpebre

È un’infiammazione che compare a causa di allergie a determinate sostanze, dai cosmetici ad alcuni farmaci, dagli acari della polvere ai pollini nell’aria. Come per tutte le allergie, anche in questo caso il sistema immunitario reagisce in maniera anomala in seguito all’esposizione a sostanze normalmente innocue. La dermatite allergica può essere acuta o cronica. Solitamente il gonfiore coinvolge la palpebra superiore ed è accompagnato da lacrimazione, prurito e bruciore. La pelle raggrinzita ha tendenza a desquamare e possono formarsi croste e vescicole.

Solitamente è lo specialista in oftalmologia che effettua la diagnosi con una visita accurata. Per capire la causa dell’allergia è necessario ricorrere a specifici test; il medico può prescrivere una pomata a base di cortisone ed eventualmente un collirio antistaminico. L’utilizzo di lacrime artificiali aiuta a tenere l’occhio pulito rimuovendo gli allergeni.

La congiuntivite

È un’infiammazione acuta o cronica dovuta a irritazione, allergie oppure a virus o batteri, che coinvolge la congiuntiva, la sottile membrana che riveste le palpebre. Compaiono arrossamento, bruciore, fotofobia o sensibilità alla luce, secrezioni. Se trascurata può causare infiammazione e gonfiore alla palpebra superiore. Il trattamento varia a seconda della causa individuata dal medico. L’applicazione di lacrime artificiali e di gocce con azione anti-arrossamento e antifatica regalano sollievo.

Il ruolo dell’igiene contro l’infiammazione

Come abbiamo visto, l’infiammazione della palpebra superiore dipende da varie cause ed è al medico che sono affidate diagnosi e scelta dei trattamenti. Una accurata igiene della zona oculare può fare la differenza, favorendo la guarigione ed esercitando una prevenzione. Ecco alcuni consigli semplici, ma utili:

  • non toccare gli occhi con le mani, soprattutto se non lavate. In particolare, lavare le mani con cura prima di indossare le lenti a contatto
  • evitare l’uso promiscuo di asciugamani e di altri oggetti personali che entrano in contatto con gli occhi per prevenire la diffusione di forme di origine infettiva
  • evitare cosmetici e lenti a contatto fino a quando l’infiammazione non si è risolta. L’uso di occhiali protettivi di qualità costituisce una ulteriore difesa dagli agenti esterni
  • eseguire una regolare igiene oculare, detergendo il bordo palpebrale con prodotti specifici, per esempio salviette imbevute di sostanze lenitive, adatte anche nel bambino

applicare lacrime artificiali o gocce con azione antifatica e anti-arrossamento per prevenire o alleviare l’infiammazione.